martedì 17 aprile 2018

Recensione: Quattro etti d'amore, grazie (Chiara Gamberale)


  • Pagine: 238 pagine
  • Editore: Mondadori
  • Collana: Oscar absolute
  • Lingua: Italiano

TRAMA:

Quasi ogni giorno Erica e Tea s'incrociano tra gli scaffali di un supermercato. Erica ha un posto in banca, un marito devoto, una madre stralunata, un gruppo di ex compagni di classe su facebook, due figli. Tea è la protagonista della serie tv di culto "Testa o Cuore", ha un passato complesso, un marito fascinoso e manipolatore. Erica fa la spesa di una madre di famiglia, Tea non va oltre gli yogurt light. Erica osserva il carrello di Tea e sogna: sogna la libertà di una donna bambina, senza responsabilità, la leggerezza di un corpo fantastico, la passione di un amore proibito. Certo non immaginerebbe mai di essere un mito per il suo mito, un ideale per il suo ideale. Invece per Tea lo è: di Erica non conosce nemmeno il nome e l'ha ribattezzata "signora Cunningham". Nelle sue abitudini coglie la promessa di una pace che a lei pare negata, è convinta sia un punto di riferimento per se stessa e per gli altri, proprio come la madre impeccabile di "Happy Days". Le due donne, in un continuo gioco di equivoci e di proiezioni, si spiano la spesa, si contemplano a vicenda: ma l'appello all'esistenza dell'altra diventa soprattutto l'occasione per guardare in faccia le proprie scelte e non confonderle con il destino. Che comunque irrompe, strisciante prima, deflagrante poi, nelle case di entrambe.


Recensione:

Dopo aver sentito parlare così bene di quest'autrice, ho letteralmente fatto i salti di gioia quando ho trovato in libro in scambio e naturalmente ho iniziato a leggerlo immediatamente, per poi vedere tutte le mie aspettative crollare come un castello di carte. 
Mi piacerebbe tanto dire di aver trovato un qualche elemento di mio gradimento in questo libro, ma mentirei, quindi forse è opportuno precisare che la mia non vuole essere una critica all'autrice, o a chi ha apprezzato il libro, sto solo esprimendo il  mio parere riguardo il seguente romanzo.
Ho trovato la scrittura eccessivamente   goticheggiante, con un uso sovrabbondante di metafore e descrizioni che finivano per annoiare e distrarre il lettore dalla vicenda descritta;  l'autrice sembrava inoltre voler allungare il brodo, infatti nel romanzo non succedono tanti avvenimenti, cosa che di per sè non è negativa, ma che lo diventa se viene anche a mancare un'attenta e sensata introspezione dei personaggi.
Un'altra nota dolente sono proprio i personaggi che appaiono come bidimensionali, leggiamo cosa fanno, ma le motivazioni ci restano oscure.
Inoltre, a questo libro, oltre che mancare dei personaggi interessanti manca anche una storia, iniziamo la lettura con due protagoniste insoddisfatte, una per un motivo e l'altra per un altro, e quando terminiamo la lettura la situazione non è cambiata di una virgola, restano bloccate nelle loro vite che non le soddisfano più, e ciò rende il romanzo estremamente noioso e inconcludente, a mio parere.
Per concludere mi aspettavo di trovare una storia che mi facesse sognare ad occhi aperti e mi sono trovata a leggere un libro che mi ha fatta letteralmente addormentare. 

Valutazione: 1/5

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