giovedì 31 maggio 2018

Recensione: "Passenger" di Alexandra Bracken

  • Pagine: 409
  • Editore: Sperling & Kupfer (28 marzo 2017)
  • Collana: Pandora
  • Valutazione: 5/5

“It's our choices that matter in the end. Not wishes, not words, not promises.” 

Trama: 

In una terribile notte, la giovanissima Etta Spencer perde tutto quello che conosce e ama. Catapultata all'improvviso in un mondo sconosciuto, ha un'unica certezza: non ha viaggiato per chilometri, bensì per secoli. La sua famiglia, infatti, possiede la capacità di viaggiare nel tempo. Un'abilità di cui lei ha sempre ignorato l'esistenza. Fino a ora. Passeggera a sorpresa su una nave nel bel mezzo dell'oceano, e disposta a tutto per ritornare alla propria epoca, Etta inizia una straordinaria avventura attraverso secoli e continenti, in compagnia di Nicholas, giovane capitano della nave, alla disperata ricerca di un oggetto misterioso e di inestimabile valore, in grado salvare il suo futuro. Ma i tentativi di Etta trovare la strada di casa non fanno che trascinarla sempre più a fondo. Per sopravvivere dovrà imparare a navigare tra spazio e tempo, tradimento e amore.


“In the whole course of history, war had always fallen on the shoulders of the young.”

Recensione:

Quella dei viaggi nel tempo è una delle tematiche che più adoro, e "Passenger" mi ha catturata fin dai primi capitoli per il modo in cui ne parla.  Non è il solito YA fantasy con la storiella d'amore e la protagonista che si diverte a balli e ricevimenti, assolutamente NO! Leggendo "Passenger" vi troverete ad avere a che fare con una protagonista dal cuore di pirata, una vera femminista del nostro secolo, che capisce quanti sacrifici siano state costrette a fare le donne in passato e che determinati diritti non sono assolutamente da dare per scontati, insomma non è la classica principessa in difficoltà che necessita dell'aiuto del primo tizio in calzamaglia azzurra che incontra.
L'altro protagonista di questa serie è Nicholas, un pirata del 17esimo secolo, che lotta con tuute le sue forze per essere considerato dai suoi contemporanei qualcosa di più rispetto al suo colore di pelle.
Le vite dei due si intrecceranno inevitabilmente quando verranno incaricati di ritrovare un oggetto caro ai viaggiatori del tempo e bramato da molti, i due dovranno quindi attraversare oceani, deserti e guerre mondiali per portare a termine la missione.
Con questo romanzo l'autrice apre gli occhi ai lettori, facendo capire che no, nemmeno la nostra epoca è totalmente equa nei confronti delle minoranze e che c'è ancora tanta strada da fare per rendere il mondo un posto dove nessuno si senta di troppo o inferiore, e anche i piccoli gesti possono stravolgere il futuro in bene o in male.
Consiglio vivamente la lettura di questo libro a tutti.


“How do you fight against a mountain? How do you move it when you don't even have a shovel?”
“Maybe you don't have to move it,” Etta said, folding the gown over the lid of the trunk. “Maybe you have to climb it.” 


 


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